Vademecum della caduta in moto

Come cadere cercando di farsi meno male

Caduta inevitabile

Quando ci rendiamo conto che la caduta è inevitabile, è importante lasciare subito la moto. Subito!, tanto non riuscirete a rimetterla in piedi con un colpo di reni, come appreso nel corso di guida moto sicura.

Caduta laterale

In caso di caduta laterale per perdita di aderenza all'anteriore per essere in ritardo con il controsterzo, bisogna cercare di rotolare facendo capriole senza cercare di frenare il moto rotatorio con le braccia o le gambe che, quasi inevitabilmente, si fratturerebbero.

Utile mensilmente esercitarsi a fare le capriole rotolate al parco prima da fermi, poi camminando, poi in corsa, poi eseguendo più capriole in successione.
La testa va portata in avanti, cercando di toccare lo sterno con il mento e di inarcare la schiena il più possibile, dovete cercare di andare a contatto con il suolo con il collo e non con la testa, in modo da evitare di fratturare le vertebre. Il casco sbatterà ed è consigliato tenere la bocca chiusa per evitare di tagliarsi la lingua con un morso, non a caso i piloti in gara usano i paradenti in gel. Le braccia dovrebbero essere portate verso il bacino e le mani rivolte con il palmo verso l'interno, perché abbiamo indossato un buon paio di guanti con le protezioni dorsali. Le gambe vanno tenute chiuse e leggermente piegate per evitare che si spezzino.

Urto frontale

In caso di urto frontale con un’auto che esce dallo stop senza fermarsi con relativo volo in avanti, in questo caso l'urto ci proietterà in avanti e riuscire a tenere saldo per un attimo il manubrio ci permetterà di imprimere al nostro corpo il moto rotatorio che ci servirà per non cadere di muso sull'asfalto. Per evitare torsioni che potrebbero spaccare più ossa nelle braccia e spalle bisogna mollare il manubrio nel momento in cui gli siamo sopra. Bisogna trasformarsi in veri circensi ed atterrare sulla schiena perché abbiamo indossato una giacca le protezioni o un moto air-bag.

A quel punto tentare di scivolare come una tartaruga sul guscio, stando ben attenti a tenere sempre la testa e le gambe in alto per evitare di cappottarci ulteriormente, nel qual caso, perso definitivamente lo status di tartaruga bisogna arrangiarsi e cercare di rotolare in maniera da ridurre l’energia cinetica e da esporre meno parti vulnerabili possibili.

Caduta posteriore

L'ultimo tipo di caduta è quella posteriore, tipica delle impennate eccessive e della zavorrina distratta in accelerazione. Se siete destinati a guardare la vostra moto che se ne va senza di voi, il modo migliore di farsi meno male è quello di cercare di fare una sorta di capriola all'indietro in modo da ritrovarsi sulle ginocchia o sdraiati.

Se si cade in strade aperte al traffico i pericoli sono maggiori e le possibilità di non farsi male scemano a dismisura. Bisogna cercare di non invadere la corsia opposta e di non scontrarsi contro il guard-rail che è una lama. Appena possibile è di vitale importanza togliersi dalla strada, per evitare di finire investiti dall'automobilista in arrivo. Non abbiate fretta di togliervi il casco, sempre meglio che siano persone competenti a farlo, una volta arrivati i soccorsi.

L'asfalto è fatto apposta per avere un buon grip, anche se cadiamo per via della strada liscia comunque funziona come una ruvidissima carta vetrata. L'abbigliamento tecnico è fatto apposta per proteggervi dalla sua azione abrasiva quindi è meglio usare dei buoni capi tecnici. Dove il capo tecnico non c'è, sicuramente uscirete ammaccati o lacerati.

Cercare di ammortizzare la caduta è una buona idea, nella caduta laterale, l'avambraccio e il gomito dovrebbero toccare prima della spalla, ma non con un angolo tale da spaccarci tutte le ossa della spalla stessa.

Abbigliamento tecnico e air-bag

Oltre all’abbigliamento tecnico in cordura, un tessuto sintetico con la trama forma di griglia leggero e traspirante è venti volte più robusto del cotone agli strappi e alle abrasioni. Anche il moto air-bag può salvarci la vita. Ci sono due tipi di moto air-bag: quelli ad innesco meccanico tramite un cavetto collegato al manubrio e quelli ad innesco elettronico tramite una centralina e un giroscopio e un accelerometro. Mentre con un para schiena l’impatto della caduta viene distribuito, con il moto air-bag l’impatto viene assorbito. Ci sono air-bag integrati nella tuta e airbag che si possono mettere sopra alla tuta con un gilet oppure come fosse uno zainetto che si gonfiano per proteggere la cervicale, la schiena e il coccige soprattutto in caso di un high side - una brutta caduta in moto, il pilota inizia la curva piegando e la ruota posteriore perde gradualmente aderenza per poi riprenderla di colpo disarcionando il pilota che viene scaraventato in aria.

Dopo la caduta

Se dopo la caduta in moto si ha la prontezza di tornare in piedi o nell’immediatezza dell’impatto ci si accorge di essere in grado di muoversi, è basilare mettersi in salvo. Restando sulla carreggiata si corre infatti il rischio di venire travolti dai veicoli che sopraggiungono. La regola da seguire è quella di valicare il perimetro della corsia di marcia. Adagiarsi su un marciapiede o a lato della strada riduce la possibilità di accentuare la gravità della caduta. Se non si riesce a tornare in piedi ma si è nelle condizioni di spostarsi, può bastare anche rotolarsi fino al margine della carreggiata. Mai accelerare il ritorno in sella né sottovalutare gli strascichi: dopo una caduta è sempre opportuno restare seduti per qualche minuto.

Diversamente, se a seguito di una caduta in moto non si è nelle condizioni di rialzarsi, è indispensabile restare immobili. Non conoscendo la presenza e l’entità delle eventuali lesioni presenti, infatti, ogni movimento compiuto rischia di creare ulteriori danni. La messa in sicurezza di un infortunato va effettuata da personale specializzato e preparato. Se in attesa dell’arrivo del personale medico si rende necessario lo spostamento, bisogna ricordare alcune regole essenziali. La manovra va sempre eseguita da tre persone e queste devono essere in asse: una alla testa, le altre due di lato.

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